movimentazione / il dibattito

sabato 5 luglio 2008

Cronaca di un congresso di circolo

Circolo di Ponticelli (Napoli) venerdì 27 giugno e domenica mattina 29 giugno

Vado a Ponticelli come presentatore del primo documento. Non so che aspettarmi. Ponticelli (con Barra e San Giovanni) era, un tempo, la zona maggiormente industrializzata della periferia di Napoli ed il partito comunista era di gran lunga il primo partito in una città, per il resto, laurina e democristiana. Una forte e coesa classe operaia che, dico nella mia presentazione, se il PCI , per assurdo, avesse candidato Agnelli, lo avrebbe votato. Tale era la fiducia nelle scelte del partito. La fiducia nella politica.

Quando arrivo, venerdì, trovo nel circolo degli anziani che giocano a carte. Poco dopo arrivano due, tre compagni. Con la “solita” puntualità tutta napoletana dopo mezz’ora arrivano il garante (una giovane ed inesperta compagna, evidentemente al suo primo congresso) ed un ex senatore che presenta il secondo documento più un giovane compagno che presenta il quarto documento.

In ritardo di “solo” un’ora inizia il congresso. Ci sono i presentatori, il garante, ed una dozzina di compagni in tutto ( tra cui il segretario) di cui otto sostenitori del primo documento. Prima la relazione del segretario che si sofferma sui fatti di Ponticelli (la cacciata dei Rom) per stigmatizzare il ruolo avuto dalla camorra, la speculazione sui terreni occupati dai Rom, lo sconcio comportamento del PD (il manifesto poi ritrattato) ed elogiare il compagno (è uno dei pochi presenti) che da solo si è molto speso per aiutare le famiglie in fuga, Nemmeno una parola sull’assenza di tutti gli altri del partito (ci sono 101 iscritti al circolo).

Poi le presentazioni in una atmosfera molto informale, forse troppo, tanto che la garante introduce con una domanda (manco fossimo a porta a porta) il compagno che presenta il quarto documento.

Si arriva al dibattito che vede l’intervento di un solo compagno (sostenitore del primo documento) e poi dopo un chiacchierare informale si chiude la giornata per rivederci la domenica mattina.

Anche la domenica si comincia in ritardo ed i presenti sono gli stessi di Venerdì. Due interventi uno del primo documento ed uno del secondo. Poi la replica dei presentatori. Esordisco dicendo che so di non poter convincere nessuno perché, come è giusto le convinzioni sono precostituite e si basano sulla lettura dei documenti e vado a ruota libera e vedo molti compagni annuire ed applaudire per poi votare per Vendola al momento di esprimere il voto. Ho dimenticato di dire che improvvisamente, verso la fine delle repliche (la mia è l’ultima) sull’ingresso del circolo (è a fronte strada) si è radunata una piccola folla ed anche le sedie sono tutte occupate. Sono arrivati tutti, o quasi, perché è il momento della votazione. Altro che aver letto i documenti ed essersi fatta una convinzione personale. Si inizia la chiamata che è punteggiata da “sta arrivando” e “adesso lo chiamiamo” ed un gruppo di frettolosi compagni esprime il voto per poi andare via di corsa. 7 voti al primo documento e 55 voti al secondo. Sarebbero stati 8 i voti al primo documento ma per un compagno non c’erano più tessere e. quindi, non lo si era potuto tesserare in tempo utile. Strano perché sui 101 aventi diritto al voto sono 40 i nuovi iscritti 2008 ed hanno tutti votato; mentre solo 22 su 61 iscritti 2007 ha votato. Significherà qualcosa? I compagni del circolo non mi paiono turbati dalla cosa, né dalla fugace apparizione dei nuovi iscritti che hanno espresso il voto senza aver partecipato al dibattito, peraltro, non defatigante. Sono, invece, molto contenti (lo è anche il garante!! che garante!!!) per aver fatto il pieno di delegati).

Io che non ho mai partecipato ai congressi della vecchia DC né del nuovo (sic!) PD perché non sono mai stato democristiano, immagino, però, che non siano stati e non siano tanto dissimili da quello a cui oggi ho partecipato. E poi ci chiediamo perché la gente ci vede uguali agli altri e perchè non ci votano? Ma ce lo chiediamo seriamente o per prendere/ci in giro?

Ma anche se vinceranno (in questo modo) non si libereranno di noi

Massimo Miniero segretario circolo Che Guevara Napoli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro compagno, stò girando anche io per i circoli e posso confermare punto per punto che quello che dici è vero. Ad onor del vero è voce comune che ad oggi gli unici congressi che sono stati veri congressi sono stati:S.Sebastiano, Marano, Casalnuovo, Stella, Università (sicuramente altri ma questi sono quelli più citati ad oggi 5 luglio). Come noterai sono circoli che si sono schierati apertamente per le varie mozioni. Questo per dire che i compagni ci sono nei circoli ma stanno diventando sempre meno: si è preferito sostituire il militante con il simpatizzante (ho dovuto sentire anche questo!). Per questo si pone urgente una domanda: Che valore ha questo congresso? E' questo il dibattito che va affrontato se si vuole veramente ricostruire, come ora dicono tutti, il partito. Anche se francamente mi chiedo con chi lo vogliamo costruire. Certamente sarà difficile ricostruire con quelli della mozione Vendola tra i cui esponenti c'è chi apertamente ha criticato l'andamento di questo congresso perchè fatto, a suo dire, per i gruppi dirigenti che devono riposizionarsi e spartirsi il patrimonio di rifondazione (patrimonio economico.

giò ha detto...

E' tutto vero. io da segretario di un oggi ex circolo di rifondazione non ho proprio convocato il congresso. E' una farsa.
Via i burotrati salariati dal potere forte dell'euro,
E' peggio della vecchia d.c. di gava.
Noi fessi, che per anni abbiamo militato e abbiamo dato spazio con i nostri voti e sacrifici a questa gentaglia.
Stop azzeriamo tutto, costruiamo altro.