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mercoledì 17 settembre 2008

Macrico e la tendenza suicida del centro sinistra

Grazie ai finanziamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia il MACRICO (una grande area di verde boscoso di proprietà dell'Istituto del Sostentamento del Clero, utilizzato nei decenni passati dall'esercito italiano come MAgazzino Centrale RIcambi mezzi COrazzati) diventerà finalmente il nuovo parco della città di Caserta. Sarà forse espropriato e comunque acquisito alla proprietà pubblica. Questo è sicuramente un fatto positivo, che va difeso. E' il risultato di una lunghissima lotta di comunità il cui valore non va dimenticato. Ma (purtroppo c'è quasi sempre un "ma") il progetto preliminare della Struttura di Missione (in sostanza un gruppo di lavoro del Governo) prevede delle cose che con il parco c'entrano poco. Bene ha fatto il comitato Macrico Verde a denunciarle su un volantino: due strade percorribili che si attraversano perpedicolarmente, dividendo in quattro l'area; due palazzoni di 12 metri di altezza per ospitare un polo fieristico e un auditorium (l'auditorium provinciale di Via Ceccano, dotato di 600 posti, è attualmente utilizzato al 20% delle sue possibilità), un museo (ma non era previsto nella Caserma Sacchi?), una biblioteca (ma non c'avevano detto che la biblioteca si doveva fare nell'ex macello e perciò quel luogo non poteva essere destinato a centro sociale?), un incubatore di imprese, case per studenti e parcheggi a raso e interrati, del tutto inutili, visto l'enorme parcheggio già realizzato sotto il monumento ai caduti.
E' dunque effettivamente necessario entrare nel merito del progetto. E a questo proposito il merito è anche metodo: perché è evidente che qualsiasi decisione debba essere assunta dalle autorità locali, essa non potrà e non dovrà essere presa in contrasto con le posizioni di chi in questi anni ha rappresentato l'anima di questa battaglia, per l'appunto il comitato Macrico Verde.
E' vero che c'è il rischio che possano sfumare i finanziamenti, e dunque la possibilità di acquisire alla proprietà pubblica il Macrico. Ma questo non può diventare l'arma del ricatto per far passare dalla finestra quello che tutti insieme avevamo cacciato dalla porta nell'accordo programmatico della primavera del 2006 sul Macrico e che consentì allora l'elezione del Sindaco Petteruti.
Già allora questa discussione fu centrale e complicata: alla fine si concordò che il nuovo progetto, alternativo a quello Boeri commissionato dalla precedente amministrazione, non prevedesse alcuna nuova edificazione nell'area, ma esclusivamente il recupero delle costruzioni in muratura già esistenti. Già allora, e poi più in dettaglio nello studio di fattibilità del comitato, si parlava di ubicare l'Orto Botanico della SUN (oltre 100 mila mq), il festival internazionale dei Giardini (concreto attrattore turistico e garanzia di presenza del verde), il Corpo Forestale dello Stato (che avrebbe in cambio garantito la manutenzione del verde senza oneri per la città) e ancora funzioni pubbliche, sociali, culturali, ricreative e sportive gestite da enti pubblici o associazioni. Questo studio di fattiblità, che punta all'accessibilità universale del Macrico e alla sua possibilità di essere anche occasione di buona occupazione, sarà presentato Giovedì 16 ottobre alle ore 18,00 al Salone S. Augusto presso la Curia di Caserta. Sarà un momento importante per capire di più e - se ce ne sarà l'occasione - anche per comprendere come mai
di fronte ad un progetto molto discutibile, avanzato da un governo questa volta “non amico”, vi sia un atteggiamento remissivo e conciliante a parte dell'amministrazione e della maggioranza, lasciando peraltro campo libero alla destra che così si ritrova comodamente a cavalcioni e può alzare la voce e criticare “in nome del popolo” a Caserta il progetto del suo governo, casomai programmando contestualmente gli affari da Roma sul Macrico. La maggioranza che regge ll capoluogo della provincia di Caserta deve capire che non sarebbe utile ripetere il copione del governo Prodi e che siamo ad un bivio: o si rilanciano queste amministrazioni, riconquistando una sintonia reale con il popolo e gli interessi delle masse, rischiando anche di cadere, ma a testa alta, oppure per quanto ci riguarda noi non ci stiamo a farci trascinare nel vortice, ad un altro suicidio.

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