movimentazione / il dibattito

martedì 3 giugno 2008

Rimettersi in cammino

LETTERA APERTA DEI CIRCOLI DI LAVORO
DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELLA CAMPANIA
Care compagne/compagni,
ci rivolgiamo a tutte/i voi in forma di lettera diretta, anche per sottolineare il carattere aperto della nostra riflessione sul mondo del lavoro nella nostra Regione, alla luce della sconfitta di Rifondazione Comunista e della Sinistra il 13/14 aprile scorso. Il lavoro, a Napoli, in Campania e nel Mezzogiorno, è stato travolto da una globalizzazione senza regole che ha alimentato delocalizzazioni di attività all’estero (anche in presenza di imprese in attivo). Il Mezzogiorno e Napoli si differenziano dalle regioni del Centro-Nord del Paese, oltre che per una disoccupazione strutturale e per la presenza massiccia di lavoro precario, anche per la cattiva qualità degli insediamenti produttivi che, spesso, risultano essere dei “prolungamenti” di aziende settentrionali privi di direzionalità e strategia.
La vittoria del governo Berlusconi e la scelta di attuare il federalismo fiscale aumenterà il divario di ricchezza e di sviluppo tra le varie aree del Paese. La CONFINDUSTRIA, mai come oggi, si trova in sintonia con l’attuale compagine governativa nel cancellare i diritti e le conquiste dei lavoratori.
CGIL-CISL-UIL rischiano di sintonizzarsi con il Governo e con i padroni, proponendo l’abolizione di fatto del contratto nazionale con l’introduzione e il rafforzamento di contratti territoriali, aziendali, individuali e l’allungamento dell’età pensionabile. Insistere sugli aumenti salariali legati alla produttività significa determinare il prolungamento dell’orario effettivo della giornata di lavoro ed un maggiore sfruttamento, peggiorando le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le logiche di rigore liberista e di compressione del costo del lavoro sono sostenute da tutti i partiti dell’arco costituzionale ed anche dal PdL e dal PD. Siamo davanti ad un tendenza che, qualora si avverasse, rappresenterebbe un vero disastro per i lavoratori e la democrazia.
Siamo ben consapevoli delle difficoltà legate alle condizioni materiali di vita di ognuno di noi. L’aumento del costo degli affitti, la penuria dei servizi sociali, la crescita dei prezzi dei generi alimentari e dei carburanti, nel Mezzogiorno e a Napoli, rendono ancora più drammatica l’esistenza delle famiglie mono-reddito e dei pensionati; per questo, è quanto mai urgente ricostruire una rappresentanza politica dei bisogni del mondo del lavoro, a partire dal varo di un meccanismo automatico di adeguamento dei salari e delle pensioni (una nuova scala mobile).
Siamo coscienti dei limiti di Rifondazione Comunista nell’ultima fase. Non li vogliamo nascondere, anzi li vogliamo qui evidenziare: l’inefficace partecipazione al Governo Prodi; l’aver creato una forte disillusione tra il nostro popolo sull’incapacità di eliminare il lavoro precario; l’avere costruito un cartello elettorale -Sinistra l’Arcobaleno- come un’operazione verticistica incapace di cogliere tutta la sofferenza del mondo del lavoro. Vogliamo voltare pagina! Insieme a quanti si renderanno disponibili, vogliamo impegnarci per un rilancio di Rifondazione Comunista, per l’oggi e per il domani, come uno strumento a difesa dei lavoratori e come un partito utile alle emergenze sociali del nostro territorio.
Vi invitiamo ad un primo confronto mercoledì 4 giugno ore 17.30, c/o Hotel Oriente, Via Diaz, Napoli (nei pressi P.zza Matteotti), con i compagni Paolo Ferrero, Claudio Grassi e Ramon Mantovani che condividono come noi la priorità di ripartire dai bisogni, dalle domande del mondo del lavoro e per ricostruire un ruolo di Rifondazione Comunista e della Sinistra a Napoli, nel Mezzogiorno e nel Paese.

Circoli, lavoratrici e lavoratori del Partito della Rifondazione Comunista di:
Aeroporti di Napoli, Ospedale Monaldi, Ansaldo Trasporti, Comune di Napoli, F.S. di S. M. La Bruna, Marittimi, Sepsa, A.N.M., Pubblico impiego, Alfa-Avio.

Nessun commento: